Biografia e Opere



Il 24 ottobre 1882 alle ore 8,20 a Musellaro (CH) , da Luigi De Nicola di anni 42, Segretario Comunale e da Del Zoppo Pasqualina (domiciliati a Musellaro) nasce FRANCESCO DE NICOLA

Il suo grande amore per la sua Terra, Musellaro. 







Musellaro con la neve


Perchè le Muse si sono trasferite? 
Non c'è da meravigliarsi se allora le Muse, già insofferenti l'una dell'altra (...) volessero cambiar aria e mettere un pò di distanza tra loro e Apollo. E forse s'ispirarono a una delle Pleiadi, la divina Maia, che si dice fosse un giorno arrivata in cerca di erbe curative sulla Maiella, la montagna che prese appunto il suo nome.
Si sa, in fondo le dee sono femmine, diventano competitive per ottenere un pò di gratificazioni, per cui, varcato l'Adriatico, anche le Muse si diressero in Abruzzo e vi trovarono quanto stavano cercando: un paese capace di consacrarsi loro fino a prenderne il nome.
Musellaro è un borgo minuscolo, una frazione di Bolognano.
Il suo chiamarsi così può alludere a tante cose, ma, tra l'azzurro spavaldo e il verde accecante che i versanti morbidi delle montagne riflettono sull'altura rocciosa occupata dalle costruzioni strette vicine, per gli abitanti del luogo il suo significato è uno soltanto: che qui c'è la Casa delle Muse.
Un tempo noto come Mons Sillulus, per le selve che lo ricoprivano, il paese è un tripudio di ispirazioni: là il castello medievale, col suo ponte sospeso un tempo tra i due versanti della valle dell'Orta, i cui spuntoni rimasti s'incastonano nell'area fortificata delle case-mura; qui la chiesa di Santa Maria del Balzo, dal nome del conte del Balzo che partecipò nel Duecento alla crociata salvando il Cristo in croce dalle persecuzioni mussulmane, perchè a Musellaro diventasse miracoloso.
Il fascino di questo luogo è la mescolanza naturale di elementi favolistici, fatati, alla vita, quasi il realismo magico fosse tuttora concesso, oltre i confini della letteratura.
Chi ci dice che la lavorazione di budella ovine per farne corde di strumenti musicali praticata a Musellaro fin da tempi lontani non avesse lo scopo di offrire cetre e lire a Tersicore o Erato?
Forse le compagne di Apollo non vi abitarono, è vero, e sotto il paese non si celano che le fondamenta di uno dei tanti templi votati agli dei italici, ma anche solo aver immaginato questa fantasia riempie l'anima di una luce nuova. Perchè accade all'anima umana un pò come accade ai brandelli dei muri qui rimasti in piedi loro malgrado, alle case antiche del borgo, che si sgretolano piano, che slittano verso il basso, sole con se stesse: il verde ostinato della natura le avvolge, le riafferra, le tiene ferme, inglobandole in sé.
E allora, come nei miti autentici, ciò che è fatto dall'uomo non può più distinguersi da ciò che è prepotentemente figlio della terra.
Perciò a Musellaro a portare i loro ex voto non giungono solo pellegrini e fedeli.
Giungono anche poeti. E i loro ex voto sono canti intonati alle Muse.




Luisa Gasbarri, 101 perchè sulla storia dell'Abruzzo che non puoi non sapere, Roma, Newton Compton, 2014.





Il figlio Luigi De Nicola ritrae il padre Francesco durante una pausa di riposo. (13 febbraio 1949). In alto a destra suo padre scrive questa frase: "Come mi ha visto mio figlio".




 Diploma di Licenza attribuitogli nel 1913 dall'Accademia di Belle Arti di Napoli




  Molto giovane, l'artista, da Musellaro in Abruzzo si trasferì a Napoli come i suoi grandi conterranei e predecessori Angelini, Bonolis, i fratelli Palizzi, Patini, Michetti, per alimentare all'ombra di maestri di reputata fama, le naturali disposizioni artistiche e per iniziare i suoi studi presso l'Istituto di Belle Arti. 






Si specializza nel Dipinto di figura e Decorazione, trattando quasi esclusivamente l'immagine femminile. Sotto la guida amorosa e ferma di Stanislao Lista studiò col Cammarano tanto da diventare il suo allievo preferito, con Volpe che aveva di lui una grande stima e con l'esempio del Vetri, maestro scarso di parole ma eloquentissimo negli esempi quotidiani della sua opera di grande disegnatore, il De Nicola nutrì e sviluppò il gusto e l'amore per il disegno.



Fu insegnante di Ornato e durante questi anni conosce Angelo Brando, altro magnifico artista della scuola napoletana. Divennero prima colleghi poi grandi amici e infine cognati. Infatti sposarono in tempo diversi due sorelle, Eugenia e Maria Tauro. Il De Nicola è figurista espressivo e sensibile e tratta di prefernza il nudo all'aperto. E' oltre che buon colorista, corretto e sicuro disegnatore. Mentre negli espressivi ritratti si colgono finezze decorative che richiamano le atmosfere dell'ambiente romano d'inizio secolo, nei numerosi nudi colti in esterni, più di frequente in interni essenziali, lo "spettacolo" è tutto affidato al prezioso disegno e al raffinato colore di corpi fascinosi, accarezzati dalla luce. I suoi nudi a olio, a tempera e a pastello sono ben recepiti dal collezionista, anche non particolarmente interessato alla pittura meridionale e reperibili nelle maggiori gallerie d'arte nel mondo. Il valore delle sue opere è commisurato alla finezza e alla levità di espressione. Decisamente i suoi oli medi e i meravigliosi ritratti di modelle avvenenti sono opere di maggiore valore (euro 3/5 mila con punte maggiori per i quadri importanti). Ha partecipato a varie esposizioni comprese quelle della Promotrice "Salvator Rosa" di Napoli, dove nel 1911 figurò la tela "Nostalgia". Altri lavori: Sala luce; Contr'ora, quest'ultima fu premiata con la medaglia d’oro piccolo conio del Regio Istituto d’Incoraggiamento di Napoli ed acquistata da Vittorio Emanuele III°. Poi ancora Margherita, esposto a Roma nel 1908; Rimembranze, alla Quadriennale di Torino pur nel 1908; alla Mostra di Rimini del 1909 inviò tre lavori. Alla Primaverile Fiorentina del 1922 espose La spina (olio); Lucia e Ida (disegno). Ma vanno ricordate anche le altre opere non meno prestigiose: 
- La collana - Pensosa - Attesa dolce, 
- Ingenua - La studentessa, 
- Sguardo indagatore - Pensiero, 
- Lettura - Devota - Anelito - Ricordando, 
- Chioma folta - La fumatrice - Sorriso, 
- Bontà - Trasparenze - La maglia, 
- Partenopea - Sguardo amico - L'offerta, 
- Riposo - Ragazza timida - Avvio alla maternità, 
- Sentimentale - Lo sguardo - Assorta, 
- Nudo sul rosso - Lo specchio - La lettrice, 
- Tristezza - Inspirazione - Il Cachemire, 
- Nudo femminile di scorcio - La bella popolana, 
- L'astuta - Ricordando - Il profumo - Profilo, 
- Procace - Sorriso ironico - Sorridente, 
- Scorcio - Fanciulla deliziosa - Simpatia, 
- Armonie - Languore - Siesta - Fanciulla, 
- Graziosa chioma - Donna - Rigoglio - Operosa, 
- Incertezza - Calze marrone - La veste azzurra, 
- Sottana azzurra - La frutta - L'intesa - La dormosa, 
- Divano azzurro - Piccioni - Il neo - Corruccio, 
- La toilette - Attenzione - Vanità - Riposo estivo, 
- La venere pensosa - La lettura nel salotto - L'anello, 
- La magnolia - In contemplazione. 

Inoltre i bianco nero: Testa di fanciulla, La popolana.


"La magnifica esistenza di Francesco De Nicola"


Proprio a Napoli conosce sua moglie, Maria Tauro (nella foto) che sposa il 28 ottobre 1914 e dalla quale ha quattro figli: Angelo, Giuseppe, Luigi e Aurelia (unica ancora in vita). 

Di questi solo Luigi eredita parte della sua grande vena artistica, laureandosi in architettura e diventando poi pittore e disegnatore. 

I suoi lavori in bianco/nero rimangono per la famiglia una grande testimonianza dell'ispirazione pittorica trasmessagli dal suo più quotato genitore. 

Il Francesco De Nicola, visse la sua vita con la sua famiglia in uno splendido quanto caratteristico attico nel centro storico di Napoli ancora oggi esistente in Via San Liborio 23. 

In quella casa/studio, compone la maggior parte delle sue opere. Dalle balconate del sua attico,  fotografa con la pittura la splendida vista sul Golfo. 


Dalle finestre della sua casa (nella foto) adora riprendere, a mano libera quasi fosse un'esercitazione, i tanti piccioni che proprio sui tetti adiacenti della Napoli storica, creavano i loro nidi. I suoi famosi "colombi" vengono riprodotti dal vivo in tante combinazioni e nelle pose più svariate. In questo caso l'uso dei pastelli dai colori tenui e delicati prevalgono, rendendo la visione dei suoi disegni particolarmente rilassante. La sua casa diventa nel fine '800 e per il resto della sua vita un punto di incontro per modelle bellissime e artisti della Scuola napoletana degli inizi del '900. I nudi di donna del De Nicola rimangono oggi le opere maggiori e di particolare valore. Ricordiamone una in particolare, la modella Ebe, tanto cara all'artista la quale si lasciava riprendere in pose diverse, sdraiata su un divano o seduta davanti ad uno specchio o adagiata su di un sofà. 




 "Dopo il bagno" tecnica mista su cartoncino, cm 56 x 85,5

"Nudo disteso" tecnica mista su cartoncino, cm 56 x 75,5




 "Bozze", tecnica mista su cartoncino



 "Principessa di Marsiconovo" - Tecnica Sanguigna  su carta,
cm 56 x 36 - Museo di Capodimonte, Napoli





Nella vasta produzione artistica, sorprendenti i ritratti eseguiti alla moglie Maria. Bellissimo quello che la ritrae con in mano un' ortensia. Tra i ritratti a lui più cari, quello che riproduce sua nuora, n.d. Maria Palomba, che il figlio Luigi sposa il 19 marzo del 1955. Come non ricordare i suggestivi paesaggi della Majella, sua terra d'origine e quelli caratteristici Napoletani tra mare e cielo e imbarcazioni di pescatori. Un ritratto particolarmente caro alla famiglia rimane quello che il figlio Luigi fece a suo padre. Un disegno a matita che ritrae il Maestro durante un momento di meditazione. Una vita, quella del De Nicola decisamente intensa e piena di soddisfazioni. Dall'ampia richiesta dei suoi lavori proveniente dalle nobili famiglie napoletane e non solo, agli inviti a partecipare alle grandi mostre organizzate da enti culturali. Le tante vittorie a concorsi di pittura, scultura e disegno. I riconoscimenti di colleghi, esperti d'arte e proprietari di Gallerie. I suoi affreschi ancora si possono ammirare nella Chiesa di San Pietro ad Aram a Napoli



(I volti degli Angeli sono quelli dei 4 figli dell'Artista)


e nella Chiesa di Maria Santissima Assunta di Castellamare di Stabia (Na) nella cappella di Lourdes. Di seguito i particolari dell'affresco "Processione dell'Eucarestia".


















Nelle Cappelle della navata sinistra della Cattedrale, 5 tempere del 1930 


             Gesù e i fanciulli


Battesimo di Gesù








Di non meno pregio gli affreschi che ornano la volta della Parrocchia di San Giacomo Apostolo Maggiore nel Comune di Casalnuovo di Napoli. I Rosoni che rappresentano la chiamata di Giacomo e Giovanni.







L'Evangelista Giovanni del 1927

Il Cristo pantocratore del abside
                                                                          
Un angelo che Dio sta mandando a tutta la città come angelo custode e protettore



Da ricordare inoltre un'altra magnifica opera dell'Artista che si può ammirare presso la cappella  del Palazzo della scuola materna A.R. Caporali in Comune di Castel Frentano (Chieti) rappresentante la Madonna della Misericordia cogli angeli. La cornice del trittico è di grande pregio artistico e di valore per essere scolpita in legno dallo Scolpelli ed indorata dallo Scoppa.

(Un particolare ringraziamento al Sig. Lorenzo Liberato che ci ha inviato le foto che riportiamo quì di seguito)






 Il De Nicola muore a Napoli il 29 gennaio 1961 alle ore 19.10 circondato dall'affetto dei suoi figli e delle nuore. Le spoglie sono tumulate accanto a quelle dell'adorata moglie Maria Tauro, nel Cimitero Monumentale di Poggioreale, nella Cappella degli Artisti e degli Uomini Illustri.



 "I Pescatori", Olio su tela, 40x50cm

Particolare de "I Pescatori", Olio su tela, 40x50cm dedicato all'amico Edoardo Dalbono


Questo dipinto fa parte della collezione privata di Renato De Luca, scrittore napoletano il quale ha voluto ricordare l'Artista dedicando a Lui questo pensiero: 
"Ricordo di Francesco De Nicola"

Una intensa emozione "visitare" il blog spot di Francesco De Nicola. Ricordi dell'infanzia, della fanciullezza e dell'adolescenza sono riaffiorati vivi ed intensi. Via San Liborio 23, quinto piano con ingresso da una grande terrazza con varie piante e colombaie. Colombaie che "nonno Francesco" poteva osservare dalla sua finestra al sesto piano e prospiciente proprio sul mio terrazzo.
"Venite su" era il caloroso ed affettuoso invito, rivolto a me ed a mio
fratello, da "nonno Francesco", "Cantatemi una bella canzone e molte caramelle saranno per voi" era solito dire. Con qualche riserva, per il continuo ringhiare del cane July di Aurelia, salivamo dal professore per trascorrere con lui qualche ora pomeridiana, interessati nonostante l'età ai suoi lavori esposti sulle pareti di casa. Mio fratello in un disegno del professore aveva riconosciuto un "suo colombo" dai colori particolari. Il ricordo di Francesco non è mai svanito, perchè conservo con cura un suo dipinto, olio su tela, 40x50, dai colori tenui, soffusi , un dipinto quasi "impressionista" raffigurante una barca spinta da un pescatore in un mare calmo ma sovrastato da nubi poco rassicuranti. Il dipinto era stato acquistato da un mio zio ed amico di "Ciccio". Ancora poco conosciuta al grande pubblico l'opera di Francesco De Nicola grandissimo talento non solo nel figurato ma anche per l'amore e la passione che esprimeva nel raffigurare tutte le manifestazioni della vita.
Renato De Luca.



...dall'album di famiglia


F. De Nicola (1960)


F. De Nicola, il figlio Luigi e il loro cane Yoly (1960)


 
F. De Nicola, il nipote Pierfrancesco figlio di Luigi (1960)


F. De Nicola, la figlia  Aurelia e il nipote Pierfrancesco (1960)


 F. De Nicola, la figlia Aurelia e il loro cane Yoly (1960)


Il figlio Angelo (1938)



Il figlio Giuseppe (1935)




 


Particolare della casa/studio



Particolare della casa/studio


Particolare della casa/studio


Particolare della casa/studio


Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi


Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi



Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi