Il suo grande amore per la sua Terra, Musellaro.
Musellaro con la neve
Perchè le Muse si sono trasferite?
Non c'è da meravigliarsi se allora le Muse, già insofferenti l'una dell'altra (...) volessero cambiar aria e mettere un pò di distanza tra loro e Apollo. E forse s'ispirarono a una delle Pleiadi, la divina Maia, che si dice fosse un giorno arrivata in cerca di erbe curative sulla Maiella, la montagna che prese appunto il suo nome.
Si sa, in fondo le dee sono femmine, diventano competitive per ottenere un pò di gratificazioni, per cui, varcato l'Adriatico, anche le Muse si diressero in Abruzzo e vi trovarono quanto stavano cercando: un paese capace di consacrarsi loro fino a prenderne il nome.
Musellaro è un borgo minuscolo, una frazione di Bolognano.
Il suo chiamarsi così può alludere a tante cose, ma, tra l'azzurro spavaldo e il verde accecante che i versanti morbidi delle montagne riflettono sull'altura rocciosa occupata dalle costruzioni strette vicine, per gli abitanti del luogo il suo significato è uno soltanto: che qui c'è la Casa delle Muse.
Un tempo noto come Mons Sillulus, per le selve che lo ricoprivano, il paese è un tripudio di ispirazioni: là il castello medievale, col suo ponte sospeso un tempo tra i due versanti della valle dell'Orta, i cui spuntoni rimasti s'incastonano nell'area fortificata delle case-mura; qui la chiesa di Santa Maria del Balzo, dal nome del conte del Balzo che partecipò nel Duecento alla crociata salvando il Cristo in croce dalle persecuzioni mussulmane, perchè a Musellaro diventasse miracoloso.
Il fascino di questo luogo è la mescolanza naturale di elementi favolistici, fatati, alla vita, quasi il realismo magico fosse tuttora concesso, oltre i confini della letteratura.
Chi ci dice che la lavorazione di budella ovine per farne corde di strumenti musicali praticata a Musellaro fin da tempi lontani non avesse lo scopo di offrire cetre e lire a Tersicore o Erato?
Forse le compagne di Apollo non vi abitarono, è vero, e sotto il paese non si celano che le fondamenta di uno dei tanti templi votati agli dei italici, ma anche solo aver immaginato questa fantasia riempie l'anima di una luce nuova. Perchè accade all'anima umana un pò come accade ai brandelli dei muri qui rimasti in piedi loro malgrado, alle case antiche del borgo, che si sgretolano piano, che slittano verso il basso, sole con se stesse: il verde ostinato della natura le avvolge, le riafferra, le tiene ferme, inglobandole in sé.
E allora, come nei miti autentici, ciò che è fatto dall'uomo non può più distinguersi da ciò che è prepotentemente figlio della terra.
Perciò a Musellaro a portare i loro ex voto non giungono solo pellegrini e fedeli.
Giungono anche poeti. E i loro ex voto sono canti intonati alle Muse.
Luisa Gasbarri, 101 perchè sulla storia dell'Abruzzo che non puoi non sapere, Roma, Newton Compton, 2014.
- La collana - Pensosa - Attesa dolce,
- Ingenua - La studentessa,
- Sguardo indagatore - Pensiero,
- Lettura - Devota - Anelito - Ricordando,
- Chioma folta - La fumatrice - Sorriso,
- Bontà - Trasparenze - La maglia,
- Partenopea - Sguardo amico - L'offerta,
- Riposo - Ragazza timida - Avvio alla maternità,
- Sentimentale - Lo sguardo - Assorta,
- Nudo sul rosso - Lo specchio - La lettrice,
- Tristezza - Inspirazione - Il Cachemire,
- Nudo femminile di scorcio - La bella popolana,
- L'astuta - Ricordando - Il profumo - Profilo,
- Procace - Sorriso ironico - Sorridente,
- Scorcio - Fanciulla deliziosa - Simpatia,
- Armonie - Languore - Siesta - Fanciulla,
- Graziosa chioma - Donna - Rigoglio - Operosa,
- Incertezza - Calze marrone - La veste azzurra,
- Sottana azzurra - La frutta - L'intesa - La dormosa,
- Divano azzurro - Piccioni - Il neo - Corruccio,
- La toilette - Attenzione - Vanità - Riposo estivo,
- La venere pensosa - La lettura nel salotto - L'anello,
- La magnolia - In contemplazione.
Inoltre i bianco nero: Testa di fanciulla, La popolana.
"La magnifica esistenza di Francesco De Nicola"
Di questi solo Luigi eredita parte della sua grande vena artistica, laureandosi in architettura e diventando poi pittore e disegnatore.
I suoi lavori in bianco/nero rimangono per la famiglia una grande testimonianza dell'ispirazione pittorica trasmessagli dal suo più quotato genitore.
Il Francesco De Nicola, visse la sua vita con la sua famiglia in uno splendido quanto caratteristico attico nel centro storico di Napoli ancora oggi esistente in Via San Liborio 23.
In quella casa/studio, compone la maggior parte delle sue opere. Dalle balconate del sua attico, fotografa con la pittura la splendida vista sul Golfo.
"Dopo il bagno" tecnica mista su cartoncino, cm 56 x 85,5
"Nudo disteso" tecnica mista su cartoncino, cm 56 x 75,5
"Bozze", tecnica mista su cartoncino
"Principessa di Marsiconovo" - Tecnica Sanguigna su carta,
cm 56 x 36 - Museo di Capodimonte, Napoli
"Nudo disteso" tecnica mista su cartoncino, cm 56 x 75,5
"Bozze", tecnica mista su cartoncino
"Principessa di Marsiconovo" - Tecnica Sanguigna su carta,
cm 56 x 36 - Museo di Capodimonte, Napoli
(I volti degli Angeli sono quelli dei 4 figli dell'Artista)
e nella Chiesa di Maria Santissima Assunta di Castellamare di Stabia (Na) nella cappella di Lourdes. Di seguito i particolari dell'affresco "Processione dell'Eucarestia".
Nelle Cappelle della navata sinistra della Cattedrale, 5 tempere del 1930
Gesù e i fanciulli
Battesimo di Gesù
Di non meno pregio gli affreschi che ornano la volta della Parrocchia di San Giacomo Apostolo Maggiore nel Comune di Casalnuovo di Napoli. I Rosoni che rappresentano la chiamata di Giacomo e Giovanni.
Da ricordare inoltre un'altra magnifica opera dell'Artista che si può ammirare presso la cappella del Palazzo della scuola materna A.R. Caporali in Comune di Castel Frentano (Chieti) rappresentante la Madonna della Misericordia cogli angeli. La cornice del trittico è di grande pregio artistico e di valore per essere scolpita in legno dallo Scolpelli ed indorata dallo Scoppa.
(Un particolare ringraziamento al Sig. Lorenzo Liberato che ci ha inviato le foto che riportiamo quì di seguito)
Il De Nicola muore a Napoli il 29 gennaio 1961 alle ore 19.10 circondato dall'affetto dei suoi figli e delle nuore. Le spoglie sono tumulate accanto a quelle dell'adorata moglie Maria Tauro, nel Cimitero Monumentale di Poggioreale, nella Cappella degli Artisti e degli Uomini Illustri.
"I Pescatori", Olio su tela, 40x50cm
Particolare de "I Pescatori", Olio su tela, 40x50cm dedicato all'amico Edoardo Dalbono
Questo dipinto fa parte della collezione privata di Renato De Luca, scrittore napoletano il quale ha voluto ricordare l'Artista dedicando a Lui questo pensiero:
"Ricordo di Francesco De Nicola"
Una intensa emozione
"visitare" il blog spot di Francesco De Nicola.
Ricordi dell'infanzia, della fanciullezza e dell'adolescenza sono
riaffiorati vivi ed intensi. Via San Liborio 23, quinto piano con
ingresso da una grande terrazza con varie piante e colombaie. Colombaie
che "nonno Francesco" poteva osservare dalla sua finestra al sesto piano e prospiciente proprio sul mio terrazzo.
"Venite su" era il caloroso ed affettuoso invito, rivolto a me ed a mio
fratello, da "nonno Francesco", "Cantatemi una bella canzone e molte caramelle saranno per voi" era solito dire. Con qualche riserva, per il continuo ringhiare del cane July di Aurelia, salivamo dal professore per trascorrere con lui qualche ora pomeridiana, interessati nonostante l'età ai suoi lavori esposti sulle pareti di casa. Mio fratello in un disegno del professore aveva riconosciuto un "suo colombo" dai colori particolari. Il ricordo di Francesco non è mai svanito, perchè conservo con cura un suo dipinto, olio su tela, 40x50, dai colori tenui, soffusi , un dipinto quasi "impressionista" raffigurante una barca spinta da un pescatore in un mare calmo ma sovrastato da nubi poco rassicuranti. Il dipinto era stato acquistato da un mio zio ed amico di "Ciccio". Ancora poco conosciuta al grande pubblico l'opera di Francesco De Nicola grandissimo talento non solo nel figurato ma anche per l'amore e la passione che esprimeva nel raffigurare tutte le manifestazioni della vita.
Renato De Luca.
"Venite su" era il caloroso ed affettuoso invito, rivolto a me ed a mio
fratello, da "nonno Francesco", "Cantatemi una bella canzone e molte caramelle saranno per voi" era solito dire. Con qualche riserva, per il continuo ringhiare del cane July di Aurelia, salivamo dal professore per trascorrere con lui qualche ora pomeridiana, interessati nonostante l'età ai suoi lavori esposti sulle pareti di casa. Mio fratello in un disegno del professore aveva riconosciuto un "suo colombo" dai colori particolari. Il ricordo di Francesco non è mai svanito, perchè conservo con cura un suo dipinto, olio su tela, 40x50, dai colori tenui, soffusi , un dipinto quasi "impressionista" raffigurante una barca spinta da un pescatore in un mare calmo ma sovrastato da nubi poco rassicuranti. Il dipinto era stato acquistato da un mio zio ed amico di "Ciccio". Ancora poco conosciuta al grande pubblico l'opera di Francesco De Nicola grandissimo talento non solo nel figurato ma anche per l'amore e la passione che esprimeva nel raffigurare tutte le manifestazioni della vita.
Renato De Luca.
...dall'album di famiglia
F. De Nicola (1960)
F. De Nicola, il figlio Luigi e il loro cane Yoly (1960)
F. De Nicola, il nipote Pierfrancesco figlio di Luigi (1960)
F. De Nicola, la figlia Aurelia e il nipote Pierfrancesco (1960)
F. De Nicola, la figlia Aurelia e il loro cane Yoly (1960)
Il figlio Angelo (1938)
Il figlio Giuseppe (1935)
F. De Nicola, la figlia Aurelia e il nipote Pierfrancesco (1960)
F. De Nicola, la figlia Aurelia e il loro cane Yoly (1960)
Il figlio Angelo (1938)
Il figlio Giuseppe (1935)
Particolare della casa/studio
Particolare della casa/studio
Particolare della casa/studio
Particolare della casa/studio
Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi
Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi
Opere di F. De Nicola pubblicati su cataloghi