Abbiamo raccolto opere importanti e note biografiche su artisti della scuola napoletana del fine '800 inizi '900 e altri grossi nomi del Realismo italiano. Buona navigazione!
Giuseppe Uva (Napoli 1874 - 1937) - La Zingara
Gustavo Pisani - Mercato di Porta Nolana
Gustavo Pisani - Autoritratto
Vincenzo Irolli - Ragazza con fiori
Vincenzo Irolli - Donne con fiori in cortile
Vincenzo Irolli - "A young beauty"
Vincenzo Irolli - Preghiera
Vincenzo Irolli - La lettura del prete
Vincenzo Irolli - Ritratto muliebre
Vincenzo Irolli - Profilo di fanciulla
Antonio Mancini - Bimbo che legge
Antonio Mancini - Resting
Antonio Mancini - Autoritratto
Antonio Mancini - Lo studio
Antonio Mancini - "Monello napoletano che osserva un busto di Re Umberto"
Antonio Mancini - Ritratto di una ragazza
Nicola Biondi - Ritratto di bambina
Nicola Biondi - La trottola
Carlo Siviero (Napoli 1882 - Capri 1953) - La bellezza sapiente
Marco De Gregorio - Capri
Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 – Napoli 1906)
Edoardo Dalbono (Napoli 1841 - 1915)
Edoardo Dalbono - Pescatori di Napoli
Edoardo Dalbono - Marina
Attilio Toro (Napoli 1892 - 1982)
Attilio Toro - Ragazza allo specchio
Attilio Toro - Seduzione
Gennaro Villani (Napoli, 1885 – 1948)
Gennaro Villani - Terra feconda
Nicola Ciletti - Ritratto di due fanciulli
Angelo Brando - Ritratto di giovane donna
Angelo Brando - Natura morta
Vincenzo Volpe - L'Ardenza
In Europa fra la fine del Settecento e approssimativamente fino al 1830 le più significative espressioni del gusto erano dominate dalle regole del Neoclassicismo. Negli anni Venti dell'Ottocento questo dominio cominciò ad essere contrastato dal Romanticismo, un fenomeno troppo vasto e complesso per poter essere affrontato senza uscire dall'ambito delle arti figurative. Volendo però rimanere in tale ambito, possiamo dire che il Romanticismo, rivendicando i diritti del sentimento e della fantasia, opponeva alla dogmatica imitazione degli antichi la libera creatività individuale e il carattere di soggettiva intimità dell'opera d'arte. Alla equilibrata compostezza classica sostituiva passione ed impeto.
Vincenzo Gemito (Napoli 1852 - 1929)
Vincenzo Gemito - L'Adolescente
Vincenzo Gemito - Ritratto di Anna Gemito
Anton Sminck v. Pitloo (Arnhem 1790 – Napoli 1837)
Anton Sminck v. Pitloo - Dal Monte Nuovo
Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)
Francesco Paolo Michetti - Autoritratto
Francesco Paolo Michetti - Sposalizio in Abruzzo
Francesco Paolo Michetti - "Studio per il Volto di un contadinello
Francesco Paolo Michetti - Ragazza al sole
Francesco Paolo Michetti - Ritorno dai Campi
Francesco Paolo Michetti - Pastorelle con gregge
Paolo Vetri (Castrogiovanni 1855 – Napoli 1937)
Paolo Vetri - Zingara
Tuttavia il Romanticismo all'atto pratico non riusciva a tradurre il suo credo in nuovi modi formali che esprimessero in maniera originale un diverso e più intimo contatto fra Uomo e Natura, ma di fatto mediava con i modi delle vecchie Accademie. Nella sostanza esso si limitava, come dimostra l'ampia produzione di quadri storici, a sostituire temi e personaggi della classcità con quelli del Medioevo, oppure riduceva la comunione fra Uomo e Natura nella rappresentazione di un "paesaggio romantico" in cui marine, monti, alberi e rocce sostituivano simbolicamente le emozioni dell'artista.
Napoli fino agli anni dell'Illuminismo e del decennio di dominazione francese, nonostante la sua plurisecolare dipendenza politica non aveva mai sfigurato nel panorama artistico ed intellettuale europeo. Le arti figurative anche quando la restaurazione borbonica avviò la città verso la sua progressiva provincializzazione, conservarono una loro dignità con la scuola di Posillipo, che secondo alcuni critici in un certo senso anticipava l'Impressionismo, soprattutto nell'opera di Giacinto Gigante, per la sua libertà di tocco, nervoso ed impreciso, l'abbreviatura formale e l'ariosa luminosità dello stile.
Giacinto Gigante (Napoli 1806 - 1876)
Giacinto Gigante - Lungomare
Giacinto Gigante - Dai Campi Flegrei
Giacinto Gigante - Piazza Mercato
Nei primi decenni dell'Ottocento, all'Accademia delle Belle Arti aveva dominato il classsicismo. Tramontati i neoclassici ed esauritasi la Scuola di Posillipo, comparvero sulla scena artistica i cosiddetti "Naturalisti" e "Romantici". Al binomio Pitloo-Gigante che aveva portato la pittura napoletana all'aria aperta, successe il binomio Palizzi-Morelli, che dominarono l'Accademia e l'ambiente pittorico napoletano per il resto dell'Ottocento. Filippo Palizzi (1818-1899), il più rappresentativo di una schiera di fratelli e familiari anch'essi pittori, considerato caposcuola dei "Naturalisti", dette alla sua pittura il carattere di un verismo analitico e descrittivo, introducendo nell'arte napoletana la ricerca naturalistica. Dipinse pastorelle e miti animali, curati nei minimi particolari, che però egli rappresentava in un mondo idilliaco, in cui anche un misero animale ne usciva nobilitato poeticamente.
Filippo Palizzi - La fanciulla sulla roccia a Sorrento
Consalvo Carelli - Gruppo di italiani sulla baia di Napoli
Consalvo Carelli - Pescatori nel Golfo
Domenico Morelli considerato il caposcuola dei "Romantici" locali, pontificò a lungo. Formatosi con gli ultimi epigoni del neoclassicismo, si indirizzò verso la produzione di grandi composizioni di soggetto storico, letterario, religioso, tematiche che spinse ad artificiosi e vistosi effetti creati dalla violenza dei colori e dai contrasti di luce. Stilisticamente operò un eclettismo che contemperava accademismo e naturalismo, rappresentando con verismo figure e cose non viste ma solo immaginate. L'ascendente che Morelli ebbe nell'ambiente pittorico, soprattutto nell'ultimo trentennio dell'Ottocento, contribuì ad avviare la pittura napoletana verso sgargianti virtuosismi. Palizziani e morelliani, ovvero Naturalistici e Romantici, spesso erano legati da amicizia personale così come lo erano i due loro capiscuola, anche se tendevano, artisticamente, a contrapporsi. I due gruppi, da angolazioni diverse, nacquero e si svilupparono in antitesi all'Accademismo, nel tentativo di ritrovare il senso vero dell'Arte: i primi la ricercavano nel "Vero", cioè "dentro l'oggetto rappresentato", ed i secondi nella "Ispirazione", cioè "dentro il soggetto che crea", dentro l'artista.
Domenico Morelli (Napoli 1826 - 1901)
Domenico Morelli - Autoritratto
Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 - Saint Geramain en Laye 1884)
Giuseppe De Nittis - Signora Napoletana
Giuseppe De Nittis - Prima del ballo
Giuseppe De Nittis - Kimono color arancia
Giuseppe De Nittis - Donna in una canoa
Francesco Saverio Altamura (Foggia 1826 – Napoli 1897)
Giuseppe Pennasilico - Allo specchio
Giuseppe Pennasilico - La fine di un sogno
Giuseppe Pennasilico - Pastorello
Ulisse Caputo - Interno con figura femminile
Ulisse Caputo - La Signora con il ventaglio
Ulisse Caputo - Sinfonia
Saranno la convivenza di pittura romantica e naturalistica, gli intrecci delle due tendenze, in dosi e maniere variabili e altalenanti, che caratterizzeranno gli artisti napoletani non solo della restante parte dell'Ottocento, ma anche parte del secolo successivo.